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Un tempo, così come si cercava in pianura o in collina il terreno migliore, la migliore esposizione per questo o quel vitigno, si sceglieva l’ubicazione del proprio orto non tanto per motivi pratici, di vicinanza o altro, ma per le sue qualità agricole. La Tartugo possedeva due orti, uno al Baou, a cento metri da casa, l’altro alle Moulières, a nord del paese, in una zona dove l’acqua scorreva in abbondanza.
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La spartizione dei beni alla morte di Édouard e le necessità della vita moderna hanno fatto sì che la casa perdesse le proprie appendici. Per fortuna, quando Bernard e Didier sono tornati a vivere alla Tartugo, un terreno adiacente al giardino murato si era reso disponibile. Maurice aveva agognato quel terreno trent’anni prima, ma suo padre Édouard si era rifiutato di acquistarlo, non ritenendolo necessario in quanto la casa disponeva già di due orti. Bernard e Didier hanno rimediato al rifiuto paterno e non hanno mai rimpianto la decisione di acquistare questa estensione della Tartugo, molto più vasta, libera, aperta e calda del giardino murato. Si tratta di un frutteto mediterraneo che richiede relativamente poca acqua, e dove i giochi di ombre e di luci rivestono un ruolo importante. Ha raggiunto la maturità dopo vent’anni d’inarrestabile lavoro e rimane l’unico spazio verde del quartiere. Gli uccelli ci trovano rifugio e gli umani un’oasi di serenità.  
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Il frutteto della Tartugo è un luogo dedicato al giardinaggio, meditativo ma anche ludico; accanto agli angoli picassiette, vecchi oggetti in attesa di essere disintegrati finiscono lì la loro vita sotto forma di sculture più o meno effimere.
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ESSENZE MEDITERRANEE
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Titre 6
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