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La rimessa

La rimessa della Tartugo non ha subito restauri e conserva il suo fascino un po’ sciupato. L’unico intervento effettuato è stata l’eliminazione negli anni 2000 di due fusti (di cui uno da 11 ettolitri – qui sotto), ritenuti oggi bizzarri e inutili in questo ambiente (tutte le botti sono ormai riunite nella cantina). Nella regione, come altrove, le rimesse sono state spesso trasformate in garage. Se è penoso distruggere una botte perché ormai inutilizzata, è meraviglioso veder riapparire i muri com’erano quando furono eretti. Grazie agli amici e ai vicini che si sono adoperati per questo lavoro.

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Oltre alla sua funzione pratica, la rimessa assolve una funzione ornamentale e di conservazione del patrimonio, che le conferisce un’aria da galleria d’arte rustica. Vi si trovano ancora la mangiatoia e la scala del mugnaio, che porta al granaio. L’elemento più eclatante sono senza dubbio le travi: tenuto conto delle firme incise sul legno, secondo esperti provengono dalla famosa colonia penale di Tolone, dove i condannati fabbricavano gli alberi per le navi della marina e anche delle travi per i privati. 
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La rimessa s’improvvisa galleria; vi sono permanentemente esposte, tra altre opere, le tele della pittrice indiana Divya Chinni. Ogni tanto, un evento culturale, una mostra, un concerto vengono ad animare questo ambiente rivisitato. Ed è qui che ogni anno, nel periodo natalizio, viene realizzato il grande presepe tradizionale provenzale. 
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(In alto) Concerto di chitarra con Carmen Martinez davanti ai quadri di Paul Vilalta; Jean-Luc Hinsinger presenta il suo opuscolo illustrato Nord/Sud con testi di Laurence Millereau; una scultura in cartone dell’artista Suzy Foscolo; le giovani generazioni davanti al presepe.

(In basso) Roger Rougier, scrittore e musicista di Carnoules.

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Il granaio

Negli anni ’80 ci vollero quaranta camion per svuotare il granaio (al di sopra della rimessa) dal suo fieno e da altre testimonianze di un’epoca passata. È capitato, da allora, che nell’intimità di questo ambiente si sia tenuto persino un concerto (qui sotto). Paul Mayes, prima viola dell’Orchestra Nazionale di Lille.

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